8 marzo 2023
E’ ormai ufficiale, l’inverno è agli sgoccioli. Eppure venti freddi, cieli nuvolosi e persino nebbie tardive si ostinano a ripresentarsi giorno dopo giorno quasi a voler sottolineare che l’inverno non è disposto a concedere una tregua. Ciò che ancora manca è un vero acquazzone di marzo, uno di quei rovesci abbondanti che colmano i fossi asciutti, quella pioggia fitta fitta che penetrando nel terreno imbeve gli strati di foglie morte, risvegliando prepotentemente gli alberi dormienti. Quando il cielo a tratti si ripulisce, e il vento si stanca, il calore del sole è quello tipico della primavera, l’odore dell’aria presagisce una nuova ripresa. Gli uccelli riprendono a cantare, si chiamano, e le coppie si stanno formando. Con circospezione procedono alla scelta dei materiali per il nuovo nido, litigando fra loro per un rametto ricurvo al punto giusto, che darà stabilità e robustezza alla costruzione. Il nido, non è una solida casa, il nido è semplicemente una culla in cui far nascere e nutrire la progenie. Quando i nuovi nati sapranno volare il nido verrà abbandonato, la casa degli uccelli, liberi e fiduciosi, è il bosco intero.